Favola di Fedro “L’aquila, la gatta e la cinghialessa” che insegna ai bambini l’onestà.
Morale: Occorre fare attenzione alle persone che parlano male con te degli altri perché sicuramente con gli altri parlano male di te.
Un’aquila aveva costruito il suo nido su un’altissima quercia. Una gatta aveva trovato un buco dentro a quello stesso albero e vi aveva deposto i suoi gattini. Anche una cinghialessa aveva scelto una buca ai piedi di quella pianta per custodire i suoi piccoli.
La gatta, quando se ne accorse, non fu contenta di quella compagnia e cosi cercò di liberarsene con l’inganno. Sapeva che sulla cima della quercia c’era il nido di un’aquila. Sali fin lassù, poi chiamò l’aquila e le disse: “Guarda in che guaio ci siamo cacciate! Tra poco sarà la fine per noi e per i nostri piccoli. Vedi quella cinghialessa? Vedi come ogni giorno scava la terra? Vuole sradicare la quercia per assalire i nostri piccoli!” L’aquila a quella notizia sembrava assai preoccupata.
Poi la gatta scese giù fino alla tana della cinghialessa. Prese coraggio e cominciò, facendo finta di essere molto agitata: “Attenta! I tuoi figli sono in grave pericolo! L’aquila abita qui sopra di noi e non appena ti allontanerai per cercare da mangiare rapirà i tuoi piccoli cinghialetti!”
Dopo aver impaurito anche la cinghialessa, la gatta si chiuse nella cavità dell’albero dove aveva la sua tana. Usciva solo di notte di nascosto e cercava cibo per se e per i suoi piccoli.
Fingeva con entrambe le sue vicine, di aver una gran paura e di giorno se ne stava rintanata. L’aquila, impaurita, se ne stava appollaiata sui rami alti della quercia.
La cinghialessa temeva di allontanarsi e stava sempre vicino ai suoi piccoli.
Per la paura l’aquila e la cinghialessa non si mossero per giorni e giorni.
E fecero tutte e due una brutta fine, perché morirono di fame, mentre la gatta visse tranquilla con i suoi gattini.