Favola cinese “Il leone e la farfalla” per insegnare ai bambini che non si deve essere superbi.
Morale: non dobbiamo esere presuntuosi pensando di non aver bisogno di nessuno perché si può sempre avere bisogno degli altri.
Un leone riposava sdraiato al sole. Una farfalla, volteggiando con grazia, gli sfiorò il naso.
Poi, continuando la sua danza, volò più in alto e tornò a posarsi sulla sua criniera, sventolando le ali sulla sua fronte maestosa. Il leone si accorse di quei movimenti e aprì gli occhi.
Vide la farfalla che volteggiava un pochino più in su attorno al ramo di un albero.
Disse allora il leone: “Qui nella foresta mi rispettano tutti!” ruggì arrabbiato.
“E tu, sciocca, vuoi forse prendermi in giro?”
“Oh no, scusami tanto, credevo proprio che non ti fossi accorto di me!” rispose subito la farfalla.
“Ah! Ah! Ah! Non sai che a me non sfugge niente?! Perfino quando dormo so quello che succede attorno a me!” rispose ancora il leone con aria regale.
“E comunque, se non vuoi fare una brutta fine, vattene subito, vattene lontano e non darmi più fastidio.”
“Mi parli con superbia” disse allora la farfalla coraggiosa.
“Ma fai male, perché un giorno potresti aver bisogno di me.”
“Io aver bisogno di te? Ah! Ah! Ah! Que sì che è una bella trovata!” scoppiò a ridere il leone. “Io non ho bisogno di nessuno. Davanti a me tremano tutti, perfino la tigre! Trema il coraggioso leopardo, tremano le volpi, gli sciacalli, le iene… Come potrei aver bisogno di te? Forse vorresti combattere insieme a un leone?”
“Zitto, zitto!” sussurrò la farfalla: “Si sta avvicinando un uomo armato, un cacciatore!“.
La farfalla scese volando verso l’uomo che già stava per tirare una freccia al leone e girandogli intorno agli occhi con una danza veloce, gli confuse la vista.
Il tiro partì ma il cacciatore sbagliò la mira.
La freccia con un sibilo andò a conficcarsi nel tronco di un albero e il leone, con un balzo, si mise in salvo nel folto della foresta.