Favola “Il lupo e l’agnello” di Fedro che insegna ai bambini a fare attenzione ai prepotenti.
Morale: Molto spesso gli arroganti trovano falsi pretesti per sottomettere i più fragili.
Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si avvicinarono allo stesso ruscello. Il lupo stava più in alto e l’agnello molto più in basso.
Quando il lupo si accorse dell’agnello, gli venne una gran voglia di mangiarselo.
Ma per attaccarlo era necessario trovare qualche scusa per litigare.
“Ehi, agnellino, perché mi sporchi l’acqua che sto bevendo?” Disse il lupo.
L’agnello gli fece notare: “Per bere io sfioro appena l’acqua con il muso e poi, scusami tanto, in quale modo ti sporcherei l’acqua se quella che io bevo scorre da te verso di me? Non vedi che sono alcuni metri sotto di te lungo il ruscello?”
Il lupo allora esclamò: “Ma tu sei quello che l’anno scorso ha parlato male di me!”
L’agnello timidamente ancora si scusò: “Veramente io l’anno scorso non ero ancora nato!”
“Ah si? Allora sei tu che mi hai svegliato questa notte facendo rumore nel bosco!”
E l’agnellino ancora: “E’ impossibile che sia stato io perché ero chiuso nella stalla con la mia mamma e i miei fratelli. Stavamo così stretti là dentro che non mi sarei potuto muovere.”
“Bene” concluse il lupo stanco di controbattere: “Anche se tu sei così bravo a trovare delle scuse, io non posso rinunciare a mangiarti.”
Gli saltò addosso e se lo mangiò.