Favola di Fedro “Il lupo e il cane”, in questa favola per bambini si insegna il valore della libertà.
Morale: la libertà è un bene così prezioso da non volerlo scambiare con nessun altro bene al mondo; è meglio morire di fame piuttosto che essere schiavi.
Un giorno un lupo, magrissimo e affamato, incontrò un cane. Questo sembrava in ottima salute: la sua pancia era tonda e il pelo folto e pulito.
“Come mai sei cosi lucido e bello?” gli chiese il lupo che era un po’ invidioso.
“Che cosa mangi per essere così grassottello? Io, che sondo molto più forte di te, sto morendo di fame…”
“Anche tu potrai avere tutto il cibo che vuoi” rispose il cane. “Basta che presti lo stesso mio servizio al padrone.”
“E quale sarebbe questo servizio?” domandò allora il lupo incuriosito.
“Devi custodire la sua casa durante il giorno e tenere lontani i ladri durante la notte.”
“Oh, ma per me sarà un gioco! Sono pronto per cominciare! Sapessi com’è difficile la vita nel bosco, sotto la pioggia e la neve. Deve essere molto facile vivere sotto un tetto e potersi riempire lo stomaco senza fatica!”
“Allora vieni con me” lo invitò il cane.
Mentre camminavano verso la casa del padrone, il lupo vide sul collo del cane una spellatura.
“Che cosa ti sei fatto li sul collo?” chiese all’amico.
E il cane subito: “Oh, niente, niente…“”Perché non vuoi dirmelo?” insistette il lupo.
“Sai” spiegò infine il cane: “E’ il segno della catena. Qualche volta sono un po’ troppo vivace e abbaio e allora mi tengono legato, ma solo di giorno perché non disturbi il padrone. Di notte vado in giro come mi pare perché devo fare la guardia. Però mi portano sempre il pane senza che io debba chiederlo. Il padrone mi dà gli ossi dalla sua tavola, i servi mi buttano qualche boccone. Gli avanzi sono tutti per me! Così, con poco sforzo, mi riempio la pancia.”
“Ma se hai voglia di uscire ti è permesso?”
“Non sempre…”
Il lupo allora disse: “Addio caro amico, goditi pure le tue piccole gioie. Io non sono come te. Non scambio la mia libertà per un po’ di comodità.“