Favola Tolstoj “La topolina più bella che ci sia” per insegnare ai bambini il valore delle cose.
Morale: Molto spesso la vera potenza non risiede nelle grandi cose ma è più vicino a noi di quanto possiamo pensare.
In una vecchia casa di pietra in mezzo a un bosco viveva una volta un uomo solo.
La sera, quando rientrava dopo aver tagliato la legna nel bosco e aver sistemato il suo orto dietro la casa, si lamentava dicendo: “Ohi, ohi, povero me! Come mi sento solo sperduto qui in mezzo al bosco. Come vorrei avere compagnia!”
Un giorno l’uomo passò vicino a un fiume, scese lungo la sponda per bere e vide un falchetto che stava per alzarsi in volo.
Nel becco l’uccello stringeva una topolina bianca che si agitava per cercare di liberarsi.
L’uomo si impietosì per quella poverina, alzò il bastone che portava sempre con sé per camminare e sferrò un colpo secco verso il falco.
Centrò perfettamente il bersaglio e il falco, per il colpo e per lo spavento, lasciò cadere la sua preda e se ne volò via stridendo.
L’uomo allora si precipitò a raccogliere la topolina mezza morta di paura, se la mise in tasca e se ne tornò a casa.
La topolina bianca guarì e si abituò a vivere nella casa dell’uomo che l’aveva curata.
Passò del tempo. La topolina diventò adulta e venne il momento per lei di sposarsi.
L’uomo allora le chiese: “E’ tempo che tu scelga il compagno della tua vita. Dimmi topolina, chi vuoi per marito?”
La topolina lo guardò con affetto e rispose: “Non potrò sposare nessun altro che il più forte di tutti!”
Il buon uomo cercò di capire che cosa volesse dire la topolina.
Poi, sperando di aver trovato la soluzione giusta, salì sulla cima della montagna e disse al sole:
“Cerco il marito più forte che esista per la mia topolina bianca, è la topolina più carina che ci sia!”
E continuò: “Tu, o sole, che fai maturare i frutti e illumini tutta la Terra, sei certamente il più forte. La vuoi sposare?”
Ma il sole rispose: “No, ti sbagli, caro amico, io non sono il più forte! Li vedi quei nuvoloni neri che stanno arrivando? Loro hanno il potere di offuscare la mia luce, sono loro i più forti!”
L’uomo si avvicinò alle nuvole, si rivolse alla più grossa e minacciosa e disse: “Senti nuvola, cerco il marito più forte della terra per la mia topolina bianca, la topolina più carina che ci sia, e tu, mi ha detto or ora il sole, sei più forte di lui. La vuoi sposare?”
Il nuvolone subito spiegò: “Ti sbagli buon uomo, non sono io il più forte che ci sia, ma il vento che soffia così forte da spostarmi nel cielo!”
Allora l’uomo cercò un mulino a vento e quando sentì il vento soffiare sulle sue pale disse: “Cerco il marito più forte che esista per la mia topolina bianca. Tu sei il più forte. Vorresti sposarla?”
Ma il vento, facendosi lieve lieve, gli sussurrò all’orecchio: “Ti sbagli amico, più forti di me sono le mura di quel castello che frenano la mia corsa…”
Allora l’uomo corse ai piedi della torre più alta del castello e gridò: “Cerco il marito più forte che ci sia per la mia topolina bianca. Tu che puoi frenare la corsa del vento sei il più forte: vuoi sposarla? E’ la topolina più carina che ci sia!”
Ma la torre del castello rispose con una voce cupa e misteriosa: “Non sono io quello che cerchi: c’è un topolino nei miei sotterranei che è più forte di me: sta rosicchiando pian piano tutte le mie travi, fin dalle fondamenta”
L’uomo allora chiamò forte il topo che uscì da un buchino: “Cerco il marito più forte che ci sia per la mia topolina bianca; tu che puoi rodere questo imponente castello, vuoi sposarla? E la topolina più carina che ci sia!”
Il topo lo guardò con i suoi occhietti neri e disse: “Sono io quello che cerchi, conosco la tua topolina, l’ho incontrata qualche volta nel bosco. E’ molto carina e la sposerò davvero volentieri.”
Così il topolino che rode le fondamenta del castello, che ferma il vento, che sposta il nuvolone, che offusca il sole, era davvero il più forte di tutti.
Andò a casa dell’uomo e sposò la topolina.
Fecero una bella festa e vissero sempre felici e contenti in quella casa sperduta nel bosco, in compagnia del brav’uomo.